Delta 3 – Prime impressioni

Ecco le prime impressioni di una prova del Delta 3.

Buona lettura

Delta 3 prime impressioni

4 cassoni in più, stesso allungamento e profilo più rigido grazie alla nuova steccatura, per la vela che sostituirà il delta 2.

Aprendola per la prima volta in decollo, il delta 3 si presenta robusto, non sono stati usati materiali ultraleggeri al contrario delle ultime tendenze. Anche il fascio è rimasto simile a quello del delta 2 e le ultime diramazioni dei freni hanno ancora una sezione che permette qualche maltrattamento in decollo senza rischiare rotture.

Le condizioni meteo della prova sono ventose e piuttosto turbolente, non l’ideale per fare cross, ma ottime per testare la salita in termiche rotte, l’efficienza controvento e la stabilità a speed tirata.

La vela provata è una taglia ML volata a circa 102 kg

Malgrado il vento sostenuto in decollo, il gonfiaggio è estremamente progressivo, in nessun momento la vela accelera, c’è tutto il tempo per eventuali correzioni e per frenarla sopra la testa.

Nel girare la prima termica sono evidenti due aspetti: la sensazione trasmessa è identica al delta 2 e il primo tratto dell’escursione dei freni è diventato più progressivo e preciso, cosa che permette un pilotaggio più semplice in termiche deboli o rotte. 

La nuova steccatura la rende ancora più compatta e resistente alle chiusure, ma il pilotaggio attivo resta lo stesso del delta 2, sempre semplice e intuitivo.

Difficile dare valori precisi di velocità ed efficienza della vela viste le condizioni meteo, ma dopo aver guadagnato un po’ di quota, io e Dario iniziamo a fare i paragoni con il suo LM6 taglia S (volato poco sotto il carico massimo) nei traversi, e qui restiamo stupiti dal fatto che, a trim e controvento (15 km/h) il delta 3 ha circa un km/h in più di velocità con lo stesso tasso di caduta del mantra!

Tirando la speed ovviamente la situazione cambia, il mantra torna ad essere più veloce, ma il tasso di caduta continua ad essere lo stesso, malgrado l’aria molto mossa. Il delta 3 permette quindi di arrivare in fondo al traverso qualche secondo dopo, ma alla stessa quota di vele più impegnative da pilotare, cosa ideale per i piloti di categoria ENC. La stabilità a speed è ai vertici della categoria, da fiducia e permette di tenere giù anche in aria mossa, facendo risparmiare quota nel traverso. Le maniglie per il pilotaggio attivo con le C sono ben posizionate vicino ai maillon, l’acceleratore è abbastanza duro da tirare come tradizione ozone, ma trasmette bene le informazioni, che è la cosa più importante.

Prima di atterrare, qualche wingover mi fa notare che anche l’agilità del delta 2 è rimasta uguale.

Dopo una stagione di volo con il delta 2, l’aspetto che preferisco è il miglioramento del pilotaggio in termica, cosa che permette salvataggi più facili da quote basse, la nuova steccatura aumenta il comfort in volo e le prestazioni generali sono aumentate senza bisogno di usare materiali che ne riducono la durata.

Riccardo Culatti